23 - Tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato!


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Dichiarerò il decreto dell'Eterno. Egli mi ha detto: 

"Tu sei mio figlio oggi io ti ho generato.

(Salmo 2:7)

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La scrittura menziona il fatto che Dio in un particolare momento della storia manda ad effetto la sua parola al fine di generare suo Figlio.


La citazione in questione ha origine nell’antico testamento ed in particolare dal Salmo 2:7 che dice: “Dichiarerò il decreto dell'Eterno. Egli mi ha detto: »Tu sei mio figlio oggi io ti ho generato.”


Nonostante sia lecito dire che tutti abbiamo in Cristo l’autorità di diventare figli di Dio (Giov 1:12), la citazione del Salmo 2 fa riferimento ad un figlio ben specifico, all’unigenito figlio di Dio, al Figlio di Dio con la F maiuscola il quale è unico sotto ogni aspetto.



Il Figlio dell’altissimo viene annunciato dall’angelo a Maria la quale poi concepisce per opera dello Spirito Santo.


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Ma, mentre rifletteva su queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: »Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo.

(Matteo 1:20)

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Marco 1:30-32

30 E l'angelo le disse: »Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

31 Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesú.

32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre;


Per mezzo di una opera soprannaturale Maria dunque genera Gesù ma questi non è ancora stato dichiarato il Figlio di Dio e la scrittura del Salmo 2 non si è ancora adempiuta. Gesù infatti si definisce come il figlio dell’uomo, viene riconosciuto come figlio di Davide (per discendenza) ma tuttavia a lui diversamente dagli altri esseri umani, lo Spirito non è stato dato con misura (Giov 3:34), la presenza di Dio in lui è al 100% e quindi nella sua umanità egli è perfettamente in grado di operare prodigi e segni sotto la guida di Dio.


Ma quando Gesù diventa figlio di Dio?

Gesù diceva di se stesso di essere il figlio dell’uomo ovvero un essere umano come noi ma allo stesso tempo chiama Dio suo Padre.

Una cosa che dobbiamo avere chiaro è la “kenosis” ovvero lo spogliamento di YHWH, il Dio rivelato nell’antico testamento, dei suoi attributi divini per prendere forma umana. Gesù nella sua preesistenza divina si era già rivelato come YHWH il Salvatore del popolo di Israele. (Vedi il libro JHWH la password di se stesso)


Filippesi 2:5-8 (la Kenosis)

Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesú, il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio, ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.


Sulla croce non poteva certo morire Dio ma un uomo. Gesù dunque in quanto senza peccato era in grado di  vincere la morte e riscattare tutti quelli che avrebbero creduto in lui. La morte infatti non vanta alcun diritto su di lui ed il suo effetto è solo temporaneo. La morte è la conseguenza del peccato ma Gesù che non ha mai peccato e che non discende dal seme di Adamo, nemmeno eredita il peccato quindi la morte ora è sconfitta.


… Ma Dio lo ha risuscitato, avendolo sciolto dalle angosce della morte, poiché non era possibile che fosse da essa trattenuto. (Atti 2:24)


A seguito della risurrezione, Gesù può tornare ad essere il Figlio di Dio in unione con YHWH poiché ora tutto è compiuto e la scrittura si adempie.


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Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo, poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità. 

(Colossesi 2:8-9)

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Atti 13:29-33 (tu sei mio figlio oggi io ti ho generato)

Dopo aver compiuto tutte le cose che sono scritte di lui egli fu tratto giú dal legno e fu posto in un sepolcro. Ma Dio lo risuscitò dai morti. ed egli fu visto per molti giorni da coloro che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, i quali sono ora i suoi testimoni presso il popolo. E noi vi annunziamo la buona novella della promessa fatta ai padri, dicendovi, che Dio l'ha adempiuta per noi, loro figli, avendo risuscitato Gesú come anche è scritto nel secondo salmo: »Tu sei il mio Figlio. oggi ti ho generato«.


Alla risurrezione di Gesù dunque si adempie la scrittura del salmo 2, l’uomo Gesù ora diventa Gesù il figlio di Dio in tutta la sua divinità, il primogenito dai morti, colui che dopo averci preparato la strada della salvezza, ora si siede alla destra di Dio per essere il giudice di tutta la terra. 


L’umanità di Gesù è ancora presente e questo è un nostro privilegio

Dopo aver ripreso la sua divinità Gesù non lascia il suo corpo che ora è divenuto immortale così egli ora  diventa per noi il ponte di congiunzione tra Dio e gli uomini.


Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesú uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti (2 Timoteo 2:5-6)


E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati». (Atti 4:12)


Abbiamo dunque un Dio unico nel suo genere che non ha esitato a prendere forma umana ed a morire per noi affinché fossimo tutti salvati per vivere in eterno alla sua presenza. Non resta che riporre la nostra fede non in una religione ma in Cristo stesso colui che tornerà a redimere anche il nostro corpo mortale per vivere l’eternità nel suo regno e alla sua presenza.


Il piano perfetto di Dio che alla creazione fu deturpato per un tempo a causa del peccato, ora continuerà nell’eternità filtrato e purificato da ogni male e malvagità.

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